Vitamina D: perchè è così importante?


La vitamina D è una vitamina liposolubile estremamente importante che, oltre ad agire sul metabolismo osseo, ha anche effetti neuroendocrini, immunomodulatori, metabolici, antiinfiammatori.Anche la carenza subclinica di questa vitamina può avere conseguenze sul nostro organismo quali osteoporosi, maggiore suscettibilità alle infezioni e stanchezza. Ci sono sempre più evidenze scientifiche di quanto sia importante nella prevenzione e nel trattamento di una serie di patologie tra cui l’asma, malattie cardiovascolari, malattie autoimmuni e malattie infiammatorie intestinali.

A differenza di altre vitamine, funziona come un ormone e ogni singola cellula del corpo ha un recettore specifico, chiamato VDR. Il corpo la ricava dal colesterolo quando la pelle viene a contatto con i raggi solari UVB.
Si trova anche in alcuni alimenti come il pesce grasso, i funghi e i latticini, anche se è difficile ottenerne a sufficienza.
La carenza di vitamina D è una condizione molto comune nella popolazione, è presente in circa 1 miliardo di persone.
Alcuni fattori possono favorire la sua carenza, come: un eccesso di tessuto adiposo, stare molto tempo in luoghi chiusi, assumere alcune tipologie di farmaci.

La caratteristica peculiare di questa vitamina è che riusciamo a sintetizzarla esponendoci alla luce solare. La vitamina D è biologicamente inerte e per attivarla il nostro corpo la sottopone a due processi biochimici: nel fegato e successivamente nei reni.

Il livello ematico ottimale di vitamina D (D 25-OH”) è superiore a 30 ng/ml. Se l’esposizione solare non è sufficiente, potrebbe essere necessario assumere un integratore. La dose va stabilita individualmente, ma è sempre più evidente come sia più efficace un’integrazione giornaliera e non settimanale o mensile. Il Ministero della della Salute raccomanda 2000 ui al giorno e l’EFSA 4000 ui al giorno.

La vitamina D non è la cura per tutti i mali o la molecola che da sola ci può rendere immuni ad ogni patologia, ma è importante controllarne i valori ematici e, se necessario, agire per riportarli a valori adeguati.

Dott.ssa Claudia Eleonora Barberi
Biologa Nutrizionista