Mi passeresti il sale?


Il sale da cucina è in realtà il nome di uso comune per indicare il cloruro di sodio, composto da sodio e cloruro, minerali essenziali per il corpo in quanto utili nell’equilibrio dei liquidi corporei, nelle funzionalità muscolari e nervose, nel regolare la pressione sanguigna e negli scambi attraverso le membrane cellulari. Il cervello e il corpo ci spingono alla ricerca di cibi salati, quindi ricchi di sodio e cloruro, in quanto essenziali per la sopravvivenza.
Assumere troppo sodio però può portare ad effetti dannosi per la salute: oltre ai noti effetti sulla regolazione della pressione arteriosa, può provocare ispessimento dell’endotelio delle arterie con successivi danni al cuore, vasi sanguigni, reni e cervello.
 
Un cucchiaino di sale, pari a 5 g, contiene circa 2,3 grammi di sodio e secondo l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare corrisponde circa alla quantità giornaliera necessaria a soddisfare il fabbisogno di sodio e cloruro, considerando tutti i cibi consumati in media da una persona nell’intera giornata.
In Europa l’assunzione media di sale è circa 8-12 g al giorno, nettamente superiore rispetto ai 5 g raccomandati (un cucchiaino). La maggior quota di sodio consumato deriva dai cibi confezionati o da quelli acquistati pronti;
 
diventa quindi fondamentale ridurne l’assunzione.

Come fare?

1. Utilizza il più possibile alimenti freschi e cucinali in casa, evitando di aggiungere sale ai cibi una volta pronti
2. Utilizza erbe e spezie per insaporire il cibo. Ci sono alcuni sapori che sopperiscono meglio alla mancanza di sale, come pepe nero, aglio, aceto, agrumi.
3. Presta attenzione ai cibi confezionati, leggi l’etichetta e scegli se possibile le varietà con poco sale: ad esempio i cereali per la colazione o il pane, che spesso possono avere un alto contenuto di sale.
4. Nello specifico quando leggi l’etichetta nutrizionale di un prodotto presta attenzione alle seguenti diciture:
A basso contenuto di sodio/sale: contiene non più di 0,12 g di sodio, o un valore equivalente di sale, per 100 g o 100 ml.
A bassissimo contenuto di sodio/sale: contiene non più di 0,04 g di sodio, o un valore equivalente di sale, per 100 g o 100 ml (questa definizione non viene applicata per le acque minerali naturali o per altre acque).
Senza sodio o senza sale: contiene non più di 0,005 g di sodio, o un valore equivalente di sale, per 100 g.
A ridotto contenuto di: riduzione del contenuto pari ad almeno il 30 % rispetto al consueto.
5. Mangia solo occasionalmente i cibi confezionati ad alto contenuto di sale, non sono necessari per una sana alimentazione; ad esempio patatine, salatini, cracker, salumi, formaggi, sughi pronti, dadi da cucina, carni e pesci conservati, salse.
6. Preferisci frutta a guscio non salata, semi e altri tipi di snack al posto delle varietà salate.
Il sale non è quindi in assoluto una cosa da evitare, salvo condizioni patologiche specifiche, ma va utilizzato sicuramente con moderazione e selezionando con cura i prodotti che acquistiamo.
 
Dott.ssa Claudia Eleonora Barberi
Biologa Nutrizionista