Obesità centrale: cosa significa?

Per obesità centrale si intende una condizione in cui il tessuto adiposo è concentrato soprattutto nella fascia addominale. Il miglior modo per valutare la presenza di tessuto adiposo eccessivo in sede addominale è la misura della circonferenza vita; una misura semplice e diretta che può aiutare ad identificare un soggetto con rischio cardiovascolare aumentato.

Idealmente la circonferenza addominale dovrebbe essere inferiore a 80 cm nelle donne ed a 94 cm negli uomini; il rischio maggiore si ha poi con misura superiore agli 88 cm ed ai 102 cm nelle donne e negli uomini rispettivamente.

Ma perché?

Le cause sono di tipo alimentare e ormonale. Il tessuto che si accumula in questa sede è definito tessuto viscerale e si accumula nella cavità addominale tra gli organi, è un tessuto attivo che secerne molecole pro-infiammatorie e che può portare nel tempo ad un’infiammazione basale e cronica che agisce negativamente su vasi sanguigni ed organi.

Questa condizione può poi sfociare ad esempio in resistenza insulinica, ipertensione, intolleranza al glucosio, aumento dei trigliceridi, steatosi epatica e maggiore predisposizione a ictus e infarti.

In sostanza più che il peso corporeo o il BMI (rapporto peso con altezza), i quali non forniscono informazioni sulla localizzazione del grasso in eccesso, è importante controllare i valori di circonferenza addominale: anche un soggetto con un peso adeguato che presenta però un eccessivo accumulo di tessuto viscerale sull’addome viene definito metabolicamente obeso.

Non è così semplice ridurre il grasso viscerale proprio per questa sua caratteristica di essere un tessuto infiammato; intervenire tempestivamente attraverso movimento e sana alimentazione è quindi l’approccio vincente, così da evitare il protrarsi di uno stato infiammatorio, prevenire il cronicizzarsi della condizione ed il conseguente sviluppo di patologie.

Dott.ssa Claudia Eleonora Barberi
Biologa Nutrizionista