Maturerà o non maturerà, questo è il dilemma

Non tutti i frutti maturano dopo la raccolta, ne esistono infatti di due tipologie: quelli detti climaterici che maturano anche dopo essere stati raccolti dall’albero (alcuni anzi maturano solo dopo la raccolta come l’avocado) e quelli non climaterici che invece non maturano una volta colti ed è quindi raccomandabile che raggiungano la completa maturazione sulla pianta.

La maturazione della frutta avviene grazie alla presenza di un ormone vegetale chiamato etilene che, scindendo la pectina in esso contenuta, trasforma l’amido in zuccheri semplici rendendo il frutto via via più dolce, fino a modificarne il colore ed anche il quantitativo di clorofilla. Essendo gassoso, questo ormone può agire anche su altri frutti posti accanto a quello da cui è stato prodotto.

I frutti climaterici si possono conservare con maggiore efficacia perché, grazie all’atmosfera controllata e alla somministrazione di etilene, è possibile raccoglierli acerbi e portarli rapidamente a maturazione quando necessario e sono quindi quelli che meglio si adattano alle esigenze di mercato permettendo di affrontare senza problemi lo stoccaggio, il trasporto e la vendita del prodotto. I più comuni frutti climaterici sono: mela, albicocca, caco, avocado, banana, fico, kiwi, pesca, pera, prugna, melone e pomodoro.

È tuttavia possibile influenzare lo sviluppo di alcuni frutti non climaterici ponendoli accanto a frutti climaterici, ma in generale è sempre meglio acquistarli maturi e consumarli entro alcuni giorni. Di seguito alcuni esempi dei più comuni frutti non climaterici: limoni, arance, pompelmi, mirtilli, more, lamponi, fragole, ciliegie, uva, ananas e melograni.

Ora è più semplice trovare una risposta al dilemma: questo frutto maturerà o non maturerà?

Dott.ssa Claudia Eleonora Barberi
Biologa Nutrizionista